Il Sacro Cuore di Gesù

Opera di Lodovico Pogliaghi per la Cappella del Sacro Cuore- Universita´ Cattolica del Sacro Cuore- Milano – fonte: cattolicanews.it

Sacro Cuore di Gesu´ – 24 Giugno 2022

 

UN CUORE GRANDE COME LA MISERICORDIA DEL PADRE

ED UNA PASSIONE ALLA CONCORDIA DEI SUOI FIGLI

 

Il mondo di oggi, spesso lontano da Dio, guarda più ai fatti che alle parole. Ma è Gesù stesso ad avvicinarci su questa strada: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv. 13,35). La Parrocchia è un luogo privilegiato per dare questa testimonianza, ripetendo nel nostro tempo questo prodigio delle prime comunità, il prodigio di una vita nuova, non solo spirituale, ma sociale e storica.

“Perché tutti siano uno. Come Tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola” (Gv. 17,21). Con queste sue parole il Signore Gesù ci ha suggerito, come ha detto il Concilio Vaticano II,” una certa similitudine tra l’unione delle persone divine e l’unione dei figli di Dio nella verità e nella carità”.

Ecco il modello ultimo di ogni rapporto, di ogni convivenza umana: l’Amore che intercorre tra il Padre e il Figlio. Da questo modello supremo si traggono moltissime conseguenze anche per la parrocchia. Infatti la vocazione della comunità della Chiesa è quella di sforzarsi di diventare, in un certo senso, “una immagine della trinità” fondendo insieme tutte le differenze umane nell’unità tra gli anziani ed i giovani , donne e uomini, intellettuali e lavoratori, ricchi e poveri.

Unite dall’Amore secondo questo modello, le parrocchie potranno esercitare una azione efficace nei confronti delle anime da avvicinare a Cristo.

Diversamente occorre chiederci:

Perché Dio Padre ha voluto che il Figlio diventasse compagno di viaggio con noi?

Perché Gesù ha scelto di fare un’esperienza di unità con i suoi apostoli, con i suoi discepoli, anche con l’apostolo che poi l’avrebbe tradito?

Perché Gesù ha accettato la morte in croce?

Per dire a noi che ci ama, per dire a noi che, attraverso la sua persona, il Padre ci ama instancabilmente, per dire a noi che attraverso il modo con il quale ha vissuto possiamo imparare a vivere anche noi.

Possiamo vivere secondo il suo cuore:

appassionati del bene dei nostri fratelli,

appassionati che i fratelli, pur nella diversità, possono vivere uniti ed essere, così, faro luminoso del cammino, luce posta sul candelabro per illuminare la vita di ogni uomo, sale che dà sapore e perciò gusto all’esistenza umana.

Guardiamo, perciò, a Gesù.

Guardiamo al suo Cuore innamorato di noi perché il nostro cuore diventi di carne, capace di amare anche nel sacrificio.




Don Angelo

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La festa del Sacratissimo Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia probabilmente nel 1672 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856. Cade il venerdì dopo la seconda domenica dopo Pentecoste e coincide pertanto con l’ottavo giorno dopo il Corpus Domini se quest’ultimo si festeggia di giovedì. Si tratta perciò di una festa mobile, la cui data, che dipende dalla data della Pasqua, può variare tra il 29 maggio e il 2 luglio.

(fonte wikipedia.it)

 

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