
21Giugno
Nato da Ferrante Gonzaga marchese di Castiglione delle Stiviere e Marta Tana, ambedue appartenenti alla corte del Re cattolico Filippo II di Spagna.
Celebrarono il loro matrimonio con grande solennità nella cappella reale in Madrid l’11 agosto 1566.
Luigi, primogenito, nacque nel castello di Castiglione il 9 marzo 1568. Ferrante Gonzaga, preoccupato per la vita del figlio, predispose che il bambino venisse immediatamente battezzato. Quando, svanita ogni speranza umana, essendo in pericolo di vita sia del bambino che della mamma, Marta, d’accordo con il marito, fece voto di recarsi in pellegrinaggio con il figlio al Santuario di Loreto se la Madonna avesse salvato la vita ad ambedue. Fatto il voto ogni pericolo scomparve e la mamma, fattasi portare il figlio già battezzato, lo segnò con la Croce sulla fronte.
Le cerimonie solenni del Battesimo furono compiute nella Chiesa parrocchiale il 20 aprile 1568. La mamma si premurò di insegnare al bambino la grande “Arte di pregare” e di renderlo compassionevole verso i poveri; il papà, da parte sua, si adoperava a fare di lui il degno erede del marchesato e delle virtù militari.
Appena Luigi iniziò a camminare don Ferrante gli fece dono di un abito militare con l’armatura e quando, dopo la vittoria di Lepanto nel 1571 ebbe l’ordine da Filippo II di condurre al vincitore Giovanni d’Austria tremila fanti italiani, portò con sé il primogenito Luigi, che aveva, allora, quattro o cinque anni, alla fortezza di Casalmaggiore sul Po’, porto principale di arruolamento. Il piccolo capitano divenne il beniamino dei soldati. Era molto attratto dalle armi da fuoco. Egli, presa di nascosto dalle tasche dei soldati la polvere da sparo, caricò da solo un pezzo di artiglieria e sparò. Fu un vero miracolo se la carretta, nello indietreggiare, non schiacciò il piccolo artigliere. Apprese anche, dai soldati, il linguaggio libero e militaresco di cui non conosceva il significato. Quella polvere che egli giudicava rubata e le parole disoneste furono gli eccessi più gravi commessi da Luigi prima di entrare nella Compagnia di Gesù e se ne pentì fino alla morte.
E’ doveroso sottolineare tre avvenimenti che certamente segnarono la vita di S. Luigi:
- La fermezza con la quale il padre Ferrante e la madre Marta scelsero, allora con pericolo, per la vita di ambedue! Oggi siamo ancora capaci, anche per motivi meno gravi, di scegliere per la vita, di arrivare fino a questa estrema espressione dell’amore?
- La fiducia con la quale padre e madre si sono affidati al Signore attraverso l’intercessione della Madonna, mamma di tutte le mamme, veramente attenta alla vita di suo Figlio!
- La delicatezza con la quale Marta insegna al bambino “l’Arte di pregare” e, di conseguenza, la comprensione verso i poveri.
Siamo, noi, madri così attente a radicare i nostri figli ai valori così fondamentali perché la loro vita diventi espressione di Carità e, perciò, sorgente di gioia per tutti gli uomini? (segue)
Don Angelo
