Festa della Madonna del Carmine patrona di Jerago

E’ la nostra festa, perché Maria è la patrona della nostra parrocchia. A lei si sono affidati i nostri cari, a lei ci affidiamo anche noi per un cammino sicuro sulle strade impervie e difficili di questa vita, sorretti dalla sua fede e certi di raggiungere attraverso la sua intercessione la nostra patria definitiva, splendente di amore e di gioia.

Il nostro cuore, come quello di Maria, è fatto per la gioia passando anche attraverso le difficoltà ed il dolore. Per questo siamo pieni di speranza, il dono più grande che il Signore ci ha promesso per non lasciarci dominare dalla tristezza. Mi piace vedervi sorridenti e gioiosi perché siete, così, la caparra, l’anticipo della gioia del Paradiso. 

La preghiera sorgente dell’unione con Dio.

“Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo quanto hai detto” (Lc. 1,38). Queste parole pronunciate da Maria, in risposta al progetto di Dio svelate dall’Angelo, non possono essere intesi semplicemente come assenso della volontà o dell’intelligenza, ma racchiudono il significato ultimo di ogni orazione; proprio in questo senso il nuovo catechismo della Chiesa cattolica definisce il “Fiat” come la preghiera cristiana. (Cfr. 26 17). Infatti, la preghiera, prima di essere esposizione di richiesta o di supplica, è accoglienza dell’Amore di Dio nella vita del credente, che chiama a: “vivere unicamente per Lui dal momento che Egli è interamente per noi”. (Cat. 2617)

L’orante, sull’esempio di Maria, si fida e si affida al progetto di Dio, qualunque cosa la volontà di Dio disponga, poiché Egli fa esperienza che solo il Suo nome è Santo ed opera grandi cose attraverso la Sua Grazia.(Lc. 1,49)

Per il credente che ha compreso la fondamentale importanza della preghiera per la sua vita cristiana, ma per questo, anche umana, risulta indispensabile incontrare Dio, unirsi a Lui nell’ascolto della Sua Parola. Lungi “dall’essere passivo, questo ascolto si identifica con l’obbedienza della fede, l’incondizionata accoglienza del servo e l’adesione piena d’amore del figlio. Partecipa al sì del Figlio fatto servo ed al Fiat della sua umile ancella”. (Cfr. Cad. 2716).

La preghiera sorgente di comunicazione con i fratelli

Maria, ci aiuta a comprendere come il dare spazio a Dio nella nostra esistenza non significhi rinchiudersi in un solipsismo spirituale, ossia in “un cerchio beato“ tra Dio e la sua creatura. Anzi, la preghiera di Maria è tutta protesa in uno slancio che la unisce a Dio e che ha come diretta conseguenza un profondo amore verso tutti coloro che ne sono stati affidati ai piedi della croce. (GV. 19,25-27)

Un esempio evidente lo possiamo ricavare dalla presenza di Maria al banchetto di Cana in Galilea: qui ella avanza richieste personali, ma intercede presso suo figlio Gesù, affinché sovvenga alla necessità degli sposi che avevano organizzato quel banchetto, luogo della manifestazione della Gloria di Gesù e prefigurazione della Sua glorificazione (Gb. 2,1-12) ed è anche segno di un più sublime banchetto, che è quello Eucaristico.

Certamente Cristo è l’unico mediatore, è la via della nostra preghiera. La Vergine Maria, assolvendo, però, nella sua preghiera a questa funzione di intercessione, ci mostra la via; ed essendo pura trasparenza del Figlio suo, ci insegna a fare ciò che egli ci dirà.(GV. 2,5). Dopo l’Ascensione Maria resta accanto alla Chiesa nascente, in lei e per lei prega, sostenendo le primizie della nuova Alleanza. (Cad. 965)

A conclusione di questo punto, il catechismo sottolinea (967 ss.) che, anche se nel momento presente Maria già raggiunta la Gloria accanto a Cristo, Ella, esercitando la sua maternità nell’ordine della Grazia, attraverso la sua preghiera di intercessione continua ad essere per la Chiesa avvocata, ausiliatrice, soccorritrice e mediatrice.

Da tutto questo appare chiaro come la preghiera si concretizzi come spinta di comunione e di amore verso i fratelli, proprio perché tale forza nasce da Dio, fonte dell’Amore e dell’Unità.

Mi sembra molto importante riportare ciò che dice il nuovo catechismo al numero 26 79.

  • “Maria è l’orante perfetta, figura della Chiesa. Quando la preghiamo, con lei aderiamo al disegno del Padre che manda suo Figlio per salvare tutti gli uomini. Come il discepolo amato, prendiamo con noi la madre di Gesù diventata la madre di tutti i viventi. Possiamo pregare con lei e pregarla. La preghiera della Chiesa è come sostenuta dalla preghiera di Maria la quale è unita nella speranza“.

 Don Angelo

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