Il Peccato Veniale e La Direzione Spirituale

Il Sacramento della Penitenza, nel piano di Dio, costituisce un mezzo singolare efficace dell’impegno di crescita spirituale.

“La confessione frequente resta una sorgente privilegiata di santità, di pace e di gioia” (Paolo VI Gaudete DOMINO, 1975)

Certo la remissione del peccato “veniale”, cioè leggero, non grave, può avvenire  anche attraverso altri mezzi sacramentali e non sacramentali.

 Il peccato veniale, infatti, è un atto di disordinata adesione ai beni creati, compiuto con piena consapevolezza e non in materia grave, così che l’amicizia con Dio persiste nella persona, anche se in diverso grado viene in qualche modo inquinata. Non si dovrà tuttavia dimenticare che le colpe veniali possono infliggere ferite particolari al peccatore. Il Sacramento della Penitenza aiuta a prendere coscienza della propria condizione di peccatore di fronte a Dio per emendarsi: sollecita a riscoprire in modo personalissimo la funzione mediatrice della Chiesa, che agisce come strumento di Cristo presente per la nostra redenzione; offre la “Grazia sacramentale”. 

Certo la “DIREZIONE SPIRITUALE” o il “Consiglio spirituale” o il “Dialogo spirituale”, come tal volta si preferisce esprimere, può essere svolta anche al di fuori del contesto del Sacramento della Penitenza e anche da chi non è inserito nell’Ordine sacro. Non si può però negare che tale funzione – insufficiente se attuata solo all’interno di un gruppo senza il rapporto personale – di fatto è frequentemente e facilmente legata al Sacramento della Riconciliazione e viene svolta da un “maestro” di vita (Ef. 4,11) che è il Sacerdote, il quale è reso idoneo a mansioni speciali nella Chiesa per un dono singolare di Grazia.

In tale modo il penitente supera il periodo dell’arbitrio e viene aiutato a conoscere e a decidere la propria vocazione alla luce di Dio.

 Don Angelo

 

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