
Pubblicato su Un Popolo in cammino – marzo 1988
Noi ti lodiamo, Dio, per la Tua gloria dispiegata
In tutte le creature della terra.
Nella neve, nella pioggia, nel vento, nella tempesta;
in tutte le Tue creature, i cacciatori con le prede.
Che tutte le cose esistono soltanto come viste da te,
solo come conosciute da Te, tutte le cose esistono
soltanto nella Tua luce, la Tua gloria viene dichiarata
anche da ciò che ti nega; la tenebra dichiara la gloria della luce.
Coloro che ti negano non potrebbero negare, se tu non esistessi;
e la negazione non è mai completa,
perchè se così fosse, essi non esisterebbero.
Essi vivendo ti affermano: l’uccello nell’aria,
falco e fringuello: l’animale sulla terra, lupo ed agnello;
il verme sotto il suolo e il verme nel ventre.
Perciò l’uomo, che Tu hai fatto perché sia cosciente di Te,
deve lodarti con coscienza, nel pensiero e nella parola e nell’opera.
Anche la mano alla scopa, piegata la schiena
nell’apprestare il fuoco, piegato il ginocchio
per spezzare il focolare, noi donne di Canterbury,
che spazzano e strofinano,
la schiena piegata sotto la fatica, il ginocchio piegato sotto il peccato,
le mani sul volto sotto il timore,
la testa piegata sotto il dolore,
perfino in noi le voci delle stagioni, il soffiare dell’inverno,
il canto della primavera, il ronzio dell’estate, le voci degli animali e degli uccelli ti lodano.
Noi Ti ringraziamo per le Tue misericordie di sangue,
per la Tua redenzione di sangue.
Perché il sangue dei tuoi martiri e santi arricchirà la terra,
creerà i luoghi santi.
Chè dove un santo ha abitato,
dove un martire ha dato il suo sangue per il sangue di Cristo,
Là il suolo è santo, e la santità non si partirà da esso.
