Relazione sulle visite agli ammalati

Pubblicato su Un popolo in cammino – ottobre 1988
La relazione riguardante le visite a domicilio che don Angelo effettua presso gli ammalati ed anziani della Parrocchia, a rigor di logica, dovrebbe tenerla don Angelo stesso e non il sottoscritto che ha avuto come incarico, in un primo, di annotare i nominativi e poi accompagnare don Angelo presso le abitazioni a lui sconosciute.
Quello che posso fare è fornire dei numeri freddi e scarni che non significano niente.
Ad ogni modo don Angelo ha iniziato e segue tuttora il metodo delle visite a ritmo mensile (oltremodo impegnativo in quanto occupa circa 10/12 mattinate al mese) che richiedono dedizione e tanta costanza.
Gli ammalati che don Angelo conforta a tutt’oggi sono 90, ciò significa che negli otto mesi del 1987 le visite complessive sono state 600 circa, mentre nei primi nove mesi del 1988 ammontano già a 700 circa.
A queste vanno aggiunte le visite ai degenti presso i vari ospedali, case di cura, cliniche, ecc. ed ecco don Angelo più volte al Niguarda, al Policlinico di Milano, al Papa Giovanni di Busto, all’Ospedale di cuasso al Monte, agli Ospedali di Circolo, al Ponte, alla Quiete di Varese ed ancora agli Ospedali di Velate, Busto, Legnano e Somma Lombardo per finire al più vicino da Gallarate dove le visite si susseguono, talvolta, al ritmo di 2 settimanali.
Qualche persona mi ha fatto notare che pur essendo stato ricoverato gli è mancata la visita di don Angelo. L’appunto va fatto non al Parroco ma alla persona che lo ha reclamato o ai suoi parenti, che devono sentirsi in dovere di avvisare il Parroco se la visita è desiderata in quanto il Parroco va da chi lo avvisa o attinge notizie fornite da persone vicine di casa o amici oppure segnalazione ricevuta negli ospedali stessi. Molte volte ci si reca all’ospedale di Gallarate per una visita a due degenti e se ne trovano sei oppure si va a Busto per due visite e queste diventano il doppio.
Bisogna prendere debita e doverosa nota del tempo che queste visite esigono, ed i troppo faciloni che esclamano a cuor leggero che don Angelo “l’è mai a ca” sappiano che tutto questo è una panzana bella e buona perché oltre a quanto sopra esposto (e questa è una constatazione che esula completamente dalla relazione che sto facendo) don Angelo corre a Milano chiamato in Curia per pratiche inerenti alla Parrocchia o in Piazza S. Fedele, alla sede della Banca Popolare di Milano per chiedere sovvenzioni per i restauri della Parrocchia o alla sovraintendenza delle Belle Arti, oppure presso persone influenti di Milano per varie incombenze parrocchiali e amministrative, o presso conoscenti e amici per avere materiale per le varie lotterie, pesche di beneficienza ecc.
Ho notato don Angelo mai per sé personalmente e questa è una cosa lodevole.
Parlando sempre di numeri un altro dato lo si potrebbe ricavare “peregrinatio” per la Benedizione Natalizia delle case che ha impegnato quaranta pomeriggi, benedizione portata a 950 gruppi familiari mentre in 20 abitazioni non è stato possibile entrare per la perdurante assenza degli interessati.
Le ditte, i laboratori, le officine, gli stabilimenti, gli enti pubblici ecc. che in questa occasione hanno ricevuto la Santa Benedizione sono stati 93.
La commemorazione del Venerdì Santo ha avuto luogo presso 16 ambienti di lavoro.
Questa è la relazione numerica: don Angelo potrà aggiungere le sue impressioni, osservazioni, appunti, ecc.
Scaltritti Massimo
