
Pubblicato su Un popolo in cammino -novembre 1991
Quante volte ci siamo sentiti dire, e mi hanno obiettato, che sottolineiamo troppo il culto dei santi. Addirittura di esagerare nella devozione a Maria, Madre della Chiesa e perciò nostra madre.
Anche Giovanni Paolo II si è messo sotto la protezione di Maria scrivendo sul proprio stemma pontificio:
“TOTUS TUUS”
rivolto a Maria. Mi affido totalmente a te.
Invece “santità” è il termine fondamentale nella religione, un termine addirittura più importante di quello di Dio. La vera religione può esistere anche senza una precisa concezione della divinità, ma non esiste religione genuina senza distinzione tra “santo” e “profano”. Questa affermazione un po’ paradossale di Söderblom vuole solo sottolineare la delicatezza e la centralità del terreno al quale ci stiamo avvicinando.
Viene peraltro in mente l’ammonimento del Signore a Mosè: “Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa”. (Es. 3,5).
Questo ammonimento solleva subito il problema fondamentale del discorso cristiano sui santi. La storia della religione e l’A.T. in particolare, parlano dello zelo, della gelosia di Dio che non sopporta rivali e concorrenti accanto a sé. La tradizione cristiana, invece fin dagli inizi riconosce la venerazione e il culto dei santi.
Noi ci troviamo, allora, ad una deroga al primo comandamento, costringendo il Signore a ripeterci come a Mosè: “Non avvicinarti”?
La domanda è seria, i cristiani stessi si sono più volte interrogati, nel corso della storia, sulla legittimità del culto dei santi, delle reliquie, delle icone. Basta ricordare le lotte iconoclastiche e la lotta per la centralità di Cristo e della sua parola conservata nelle sacre Scritture.
Ma una cosa è certa: la parola del Signore, il suo invito!
“SIATE PERFETTI COME PERFETTO E’ IL PADRE MIO CHE STA NEI CIELI”
è invito alla santità ad ognuno di noi!
“CHI AVRA’ DATO ANCHE UN BICCHIERE DI ACQUA A VOI PERCHE’ SIETE DI CRISTO L’AVRA’ DATO A ME”.
Dunque la santità ed i santi sono una memoria visiva della Sua presenza, sono indicazioni della strada da percorrere nella imitazione di Cristo. Sono lo stimolo per ognuno ad imitare l’umiltà, la semplicità, l’accondiscendenza, la misericordia di Cristo perché attraverso il nostro volto e la nostra vita lo possano conoscere di più e lo possano amare con maggiore intensità.
Don Angelo
