
Pubblicato su Un popolo in cammino – dicembre 1995
Ora l’amore è nelle nostre case, nelle nostre vie, nei nostri cuori.
BUON NATALE
Quante volte passando nelle vostre case, pregando con voi ho ripetuto: “Dona la grazia dell’unità alle nostre famiglie e a tutti noi la disponibilità ad accoglierti sempre ogni volta che vieni”.
Ma non ho ripetuto, l’ho detta in modo sempre nuovo! Sì, perché Gesù è accolto ogni giorno, in ogni istante nella propria storia di vita che è diversa per ogni nucleo familiare, che è diversa, si rinnova in ogni occasione, in ogni situazione e il Signore mi chiede di rendere mia storia, mio avvenimento, mia carne la vostra storia, i vostri avvenimenti gioiosi, dolorosi, pieni di speranza ma spesso anche di timore di fronte al futuro, di rendere mia la vostra carne, la vostra vita. Mi hai chiesto ad ogni incontro di gioire con chi gioisce e di piangere con chi piange. In ogni istante chiedevo di rinnovare la fede, che tutto è dentro al mistero del suo amore che si rivela ogni giorno nel tempo.
Gesù è venuto e viene ad assumere, a prendere su di sé il bene ed i nostri errori pronto a pagare lui e disponibile ad abbracciarci nell’amore della sua misericordia. “Accoglierlo ogni volta che viene “significa essere disponibili a fare come lui… a portare nella mia vita la vostra vita la responsabilità sulla vita delle persone che il Padre mi mette accanto.
La lettera che vi riporto è un avvenimento che rende chiaro ciò che vi ho detto e scritto prima: Giuseppe, un bimbo nato con un braccio che è moncherino scrive ai suoi genitori come scrisse a Dio che si manifesta in loro come accoglienza della vita come responsabilità, come amore che è vero quando è crocifisso!
Anzi , sono papà e mamma che danno parole, carta e penna, mani e cuore per scrivere a Dio che è venuto tra loro per ringraziare.
13/5/95
Miei grandi amici,
accogliete il mio “speciale” Grazie per quanto mi avete dato in questo primo periodo di vita.
Sono consapevole di avere “sconvolto” più di qualcuno con questo mio improvviso arrivo.
La vostra vicinanza, la vostra commovente partecipazione, la vostra silenziosa presenza, la vostra delicatezza hanno trasformato un momento di sbigottimento in una riscoperta dei valori “veri” e dei doni della vita.
Il cielo ha bussato alla porta dei miei genitori, ma non li ha trovati soli: tanti amici erano lì ad aspettare.Il mio linguaggio non ha parole, viaggia sulla lunghezza dell’onda dei sentimenti ed i sentimenti non hanno età, ed un cuore non è mai così piccolo da non poter accogliere tutto il bene che il vostro cuore vorrebbe o si ripropone di trasmettermi.
Io, pur così piccolo, sono già immerso in un mare di debiti: i debiti della riconoscenza. Mi ci vorrà una vita per riuscire a soddisfare tutti i miei creditori, che hanno un volto ed un nome e che siete voi tutti; ma non vogliatemene, ho tanta buona volontà!
Giuseppe.
(è pubblicata la foto di Giuseppe)
Buon Natale, carissimi, perché il Signore ci Renda il cuore giovane per amare e perciò per portarci con responsabilità.
vostro don Angelo
