Pubblicato su Un popolo in cammino – febbraio 2004
1 febbraio 2004
Accogliere la vita è aprirsi con fiducia al futuro
Carissimi, abbiamo appena festeggiato nella liturgia ed in Oratorio la memoria di San Giovanni Bosco. Mi domandavo se mamma Margherita avesse ragionato con la mentalità di oggi, sentendo una nuova vita accendersi nel proprio grembo come un “ appesantimento al proprio progetto economico ed alla propria impostazione di vita” quale furto alla grandezza dell’umanità si sarebbe compiuto?
Sì, perché ogni vita è un dono per tutta la umanità.
Ma ancora più profondamente: se San Giuseppe di fronte al mistero della divina concezione di Gesù nel grembo di Maria l’avesse abbandonata? Certamente la Madonna, secondo la mentalità del popolo ebraico, sarebbe stato uccisa con in grembo Gesù! Non avremmo avuto il dono di Dio nella persona umana di Gesù e non avremmo avuto la rivelazione del volto di Dio nel volto di Suo Figlio. Ma non avremmo avuta neppure la redenzione della umanità: non avremmo avuto la nostra salvezza!
Ogni bimbo è Dono, arricchimento di tutta l’umanità, possibilità di salvezza per coloro che lo incontreranno.
L’apertura alla vita è segno di positività per ogni civiltà,
- è fiducia nei confronti del nostro futuro,
- è rispetto dei diritti dei più deboli ad esprimere nel tempo tutta la potenzialità insita nella loro esistenza,
- è provocazione alla nostra vita all’ospitalità dell’altro.
E’ un dono affidato all’umanità.
Sentendo il Papa nel suo intervento all’Angelus di domenica 1 febbraio, occorre prendere in considerazione:
la cultura nella quale si innesta la nostra vita,
l’economia che deve essere più attenta alla persona che non al proprio
interesse,
la politica che deve tenere in considerazione la priorità del valore della
famiglia.
Carissimi, occorre pregare perché il Signore ci cambi il cuore e ci faccia riscoprire che ciò che vale nella vita è la persona, ricchezza e grandezza di tutta l’umanità.
Con gratitudine
Don Angelo
