tu sei chiamato a rinnovare la vita perché altri vivano con gioia.
Pubblicato su Un popolo in cammino- marzo 1998
Carissimi, il libro dei proverbi al capitolo 22 versetto 6 della Sacra Bibbia dice: “Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà”.
Quando un giovane, aiutato dalla famiglia e dagli educatori, prende l’indirizzo virtuoso per il suo modo di pensare e di agire, si può legittimamente attendere che per tutta la sua esistenza abbia un comportamento leale e onesto.
Al contrario, i giovani che non sono guidati ad assumere una graduale responsabilità negli anni della formazione, si ritrovano con il vuoto dei valori nella coscienza e con la debolezza della volontà.
Questi giovani, in balia della fragilità e della stoltezza sono i candidati alle esperienze superficiali e negative non escluse quelle disoneste. Questa realtà l’abbiamo davanti agli occhi quasi ogni giorno sia attraverso la televisione che attraverso i giornali: droga, sessualità vissuta senza responsabilità che trasforma l’uomo e la donna in oggetti che permettono lo sfogo della propria istintività, non rispetto dei familiari quando non rispondono alle proprie presunzioni e pretese di assecondare “ciò che piace” e non ciò che “forma una forte personalità”.
La famiglia è chiamata in causa come prima responsabile dell’educazione spirituale, morale e civile dei figli.
Le migliori energie dei genitori non devono essere impiegate per accrescere il benessere materiale, ma per dare ai ragazzi la formazione all’onestà, alla bontà.
La famiglia va incontro al fallimento se si registra l’aumento della ricchezza ma piange la sconfitta sul piano educativo dei figli.
Tutti noi adulti, tutta la comunità Cristiana deve tornare ad essere “comunità” e non solo “fucina di organizzazione o luogo decisionale di iniziative” dobbiamo stare a fianco dei genitori per aiutare i genitori con l’esempio e con la parola a seguire la via della giustizia, a seguire la via della solidarietà.
Quello che noi adulti stimiamo, obbedienza a Dio, amore alla famiglia, attenzione ai poveri, sarà apprezzato anche dei ragazzi. Non possiamo pretendere che i giovani attuino il programma evangelico se noi adulti manchiamo di coerenza al messaggio di Cristo. Non possiamo esigere che i ragazzi frequentino la chiesa, che frequentino la Santa Messa, che vadano alla catechesi se noi adulti la disertiamo! Non possiamo sperare che i giovani abbiano il cuore generoso per il volontariato, se noi adulti possediamo un cuore dominato dall’egoismo.
Nei venerdì di Quaresima
In spirito penitenziale e nel ricordo dei patimenti del Signore, venga osservata la legge dell’astinenza, da osservarsi in tutti i venerdì di Quaresima, e del digiuno che obbliga al primo venerdì di Quaresima e il venerdì santo. In questo tempo si raccomanda in modo particolare la Via Crucis intesa come contemplazione individuale e comunitaria di tutto il mistero della salvezza culminante nella morte e nella risurrezione di Cristo e gli incontri quaresimali del venerdì che si svolgono in parrocchia come sotto riportato.
E’ d’obbligo la presenza di tutti i membri del consiglio pastorale soprattutto perché assieme a loro è stato voluto e deciso il programma e tutti i gruppi operanti in parrocchia.
Vi abbraccio con affetto Don Angelo
