Pubblicato su Un popolo in cammino – agosto 1989
Carissimo don Angelo,
Ti ringrazio per questa preghiera “quotidiana” in cui leggo la carità di cui parla Paolo, la preghiera del pastore, il cuore delle Beatitudini, l’amore per il prossimo che diventa anche patire.
Prego perché il Signore ti dia l’unguento della gioia che viene solo da Lui, dono del Suo Spirito.
Riporto una preghiera a me cara, anch’essa esplicitazione del “per me il vivere è Cristo”.
Signore, Gesù,
Tu sei i miei giorni,
non ho altri che Te nella mia vita.
Quando troverò
Un qualcosa che mi aiuta,
te ne sarò intensamente grato;
però, Signore, quando anch’io fossi solo,
quand’anche non ci fosse nulla
che mi dia una mano,
non ci fosse neanche un fratello di fede
che mi sostiene,
Tu, o Signore, mi basti,
con te ricomincio da capo.
Tu mi basti, Signore,
il mio corpo, il mio cuore, la mia vita,
nel suo normale modo di vestire,
di alimentarsi, di desiderare
è tutta orientata a Te.
Io vivo nella semplicità
E nella povertà di cuore,
non ho una famiglia mia,
perché Tu sei la mia casa,
la mia dimore, il mio vestito, il mio cibo,
Tu sei il mio desiderio.
(Don Luigi Serenthà)
