Pubblicato su Un popolo in cammino – ottobre 1998
Certo ognuno di noi conosce che cosa significhi bontà.
Gesù quando si è sentito chiamare “maestro buono” ha chiarito immediatamente!
“Perché mi chiami buono? Uno solo è buono, il Padre mio che è nei cieli”.
Anche Gesù si riteneva ed era “Sacramento”, “segno” della bontà del Padre. Ma in un altro passo del Vangelo, dice a Filippo che insisteva per conoscere la via per arrivare al Padre per poter essere sempre con lui: “Filippo, chi vede me vede il Padre”.
Perciò, in Gesù, e solo in Lui, c’è una perfetta coincidenza tra la bontà e la bontà di Dio Padre.
In ogni santo, in ogni nostra persona in cammino verso la santità c’è una lotta sorretta dallo Spirito Santo per vincere la nostra pigrizia, per vincere il nostro individualismo ed egoismo per essere, il più possibile, come Lui che dona gratuitamente la sua vita perché ognuno dei suoi fratelli riscopra la grande dignità di essere figli amati del Padre e conoscere momenti di fragilità, di debolezza che solo per la sua bontà che supera ogni nostra immaginazione serve, nelle sue mani, per riconoscere che la nostra piccola bontà è solo dono di Grazia Sua.
Ma è doveroso scoprire ed evidenziare ogni segno, pur piccolo, di bontà. Sembra che tutto, nel mondo, sia male. Ma ogni segno di bontà è più grande di un mare di cattiveria e invidia, perché è dono di Dio e suo riflesso.
Per questo invito a segnalare a me ogni segno di bontà che possa essere segno ed indicazione per tutti di cammino verso il Signore.
Mi è doveroso ringraziare il signor Carlo Biganzoli, iniziatore e padrino di questa iniziativa.
Con affetto Don Angelo
