I CHIERICHETTI, AIUTATI DALLE LORO FAMIGLIE, VISITANO GLI ANZIANI PER GLI AUGURI NATALIZI

Pubblicato su Un popolo in cammino – gennaio 1999

Ogni persona è instancabilmente alla ricerca della felicità.

Ma il momento ci educa a far coincidere la felicità con il soddisfare egoisticamente se stessi.

Qual è il risultato della felicità che il mondo ci educa a perseguire?

La tristezza di una solitudine e di una insoddisfazione che distrugge la vita.

Ricorderò sempre con gratitudine mia mamma che ogni sera prima di coricarmi mi diceva: “se vuoi essere felice, devi cercare di rendere felici gli altri, quelli dai quali sei circondato”.

Ricordo mia nonna che a tavola, pur poveri, c’era sempre una tazza di minestra per un povero che avrebbe potuto bussare alla porta.

Ora mi dico che questo e soprattutto questo mi ha educato a vivere il grande amore a Cristo e alla sua Sposa, la Chiesa.

Per la sua Sposa, Cristo ha donato tutto se stesso rendendola gioiosamente madre di molti figli di Dio.

In questa direzione: educare all’essere felici rendendo felice il nostro prossimo, si è inserita l’iniziativa dei chierichetti aiutati dai loro genitori e dai responsabili che passando di case in casa, a gruppi di tre o quattro, hanno portato una ciotola di biscotti confezionati nelle case con il biglietto di auguri natalizi agli anziani; ne è scaturita una gratitudine e la gioia.

Sono certo che questo gesto anche se potrà essere dimenticato dai ragazzi nel periodo adolescenziale sarà, nel tempo, un punto di confronto positivo nell’esperienza attraverso le quali il Signore permette loro di fare.

Comprenderanno con maggior chiarezza che non si può essere veramente felici se non ricercando la felicità degli altri.

Sarà la riscoperta che Cristo Gesù è la vera risposta a loro desiderio di vita.

 Con affetto Don Angelo 

 

Ma occorre anche un richiamo benevolo e paterno ai nostri chierichetti ed ai loro responsabili.

Non si dimentichino che la liturgia eucaristica è il momento più importante dell’incontro con Gesù che vive nella comunione fraterna.

Siano perciò: 

  • preparati per ogni celebrazione, 
  • attenti alle indicazioni del pastore responsabile di tutta la comunità.
  • Servono il celebrante nella certezza di servire Cristo perché ha la responsabilità di essere fulcro e sintesi di tutta la comunione cristiana.

Siano precisi negli orari non facendo attendere l’assemblea con i loro ritardi.

Siano in silenzio in Sacrestia preparandosi, così, all’ascolto della celebrazione.

siano attenti all’ascolto della parola di Dio ed in adorazione del mistero del sacrificio di Gesù che continua con il sacrificio di ognuno che partecipa all’assemblea.

Gesù vi ama ma vi chiede di ascoltarlo e di seguirlo.

Vi abbraccio Con stima e affetto Don Angelo 


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