Pubblicato nel mese di Maggio 1997 su Un popolo in cammino
Carissimi, sono grato a tutti coloro che con sacrificio proprio e della famiglia soccorrono i bisogni della Chiesa anche economicamente. Spesso riteniamo “signori“ coloro che possiedono molto e vorrebbero avere sempre di più. Questi non sono signori, ma semplicemente schiavi di se stessi e delle cose.
Dio è “Signore” perché pur possedendo tutto, dona ogni cosa, pur “lavorando” sempre, lo fa per provvedere al bene dei suoi figli.
Tu sei “Signore” quando, possedendo tanto o poco hai la libertà di usare tutto per il bene di tutti.
Per questo sono grato al Signore quando incontro i suoi figli che riflettono la Sua Signoria, la Sua libertà, quando incontro le persone che non fanno pesare il dono, ma sono liberi di amare, di donare. Dio non ti chiede di ringraziarlo. Solo tu puoi essere grato. Certo, a me il dovere della gratitudine che è riconoscere la libertà di Dio nel gesto dei fratelli. Nessuno può misurare, nessuno può obbligare, Solo ognuno può sentire in se la gioia di riflettere la Signorilità di Dio o la tristezza di sentirsi schiavo delle cose.
