QUESTA TV E’ UN POSTRIBOLO

Pubblicato su Un popolo in cammino – maggio 1996

Forse le persone si sono abituate a guardare “qualcosa” perché riempia il tempo che non si sa, quando l’abbiamo libero, come riempirlo. Abbiamo paura del “tempo libero” perché ci obbliga a pensare, a vedere il vuoto della vita quando è riempita di “cose da fare”.

Ma chi è chiamato come professione di giornalista a riempire questo vuoto del “nulla” non può non assaporare l’amarezza di una vita che, alla fine, gli appare con evidenza insignificante.

Eppure la vita è il “dono” più grande che abbiamo tra le mani e spiace vedere il tempo che corre senza lasciare il sapore della gioia di amare donandola, costruendo rapporti dettati non da interessi o da calcoli, ma semplicemente perché vale la pena di darla con gioia.

c’è gioia più grande nel donare che nel ricevere?”

Perché risignifica la vita donandole gusto.

Vi riporto, perciò, un articolo comparso su “Il Giornale” del 10 aprile 1996 del direttore di RAI 2 perché sia motivo si riflessione e di libera intelligenza di scegliere per guidare. Sì, perché se nessuno sceglie il vuoto e la banalità di trasmissioni disimpegnate e disimpegnanti perché trasmetterle?

Con stima

Don Angelo



Lascia un commento