CORPUS DOMINI

Pubblicato su Un popolo in cammino – giugno 1998

Carissimi, spesso riteniamo il cristianesimo una dottrina da imparare.

Gesù si presenta, è vero, come il maestro, ma ciò che propone, non sono discorsi o vocazioni da imparare, ma la sua vita da seguire. ” Imparate da me che sono mite ed umile di cuore “, ci dice.

La mitezza e l’umiltà di cuore non si imparano da discorsi più o meno capaci di affascinare, si impara guardando il tenore di vita di Cristo.

Per questo la processione Eucaristica non è una formalità, ma espressione del nostro cammino di “sequela di Cristo”.

Ci dice ancora: “prendete e mangiatene tutti questo è il mio corpo per voi”.

Noi: mettiamo a disposizione la nostra vita per affermare e ricercare la grandezza di “figli di Dio” dei nostri fratelli e sorelle? O non ricerchiamo, forse, anche nel rapporto con gli altri, anche quando facciamo “carità” una affermazione di noi stessi?

Così facendo non offriamo la nostra vita, ma chiediamo la vita degli altri per la nostra gloria.

Seguire Cristo nell’Eucaristia è questa preghiera: “Tu mi hai fatto per te-Tu mi hai fatto perché seguendo te la mia vita diventi dono e possa essere fonte di gioia per tutti. Signore, fa della mia vita un dono, semplicemente… dono.

Mi hai insegnato e mi insegni con la Tua vita che “c’è più gioia nel donare che nel ricevere”. Fa che la mia vita non sia tristezza perché pretende… pretende senza mai essere dissetata e contenta, ma capace di amare come Te che hai donato tutto perché io sia tutto in te.

Don Angelo 



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