a Francesco e Fabio,
Due amici, compagni di gioco e, perchè no, di avventura.
Avete segnato la storia del nostro piccolo paese, ma soprattutto avete segnato il nostro cuore.
Un anno di differenza tra voi e una vita marcata in modo diverso con il marchio dell’Amore di Dio.
La tua, Francesco per un’eternità beata: hai raggiunto il traguardo per cui Dio ti ha prescelto.
La tua, Fabio per un impegno di amore più grande su questa terra per compiere anche quello che Francesco non ha potuto concretamente fare, ma che ti aiuterà a realizzare.
Non penso di dover aggiungere nulla a quanto Don Angelo ha detto nei giorni seguenti al tragico fatto, ma desidero ribadire quanto ho anche detto a qualche vostro compagno sconvolto dal dolore.
“Solo nella fede possiamo recuperare il senso del tragico evento come atto di amore”.
Francesco, era il giorno del tuo quindicesimo compleanno e Gesù ti aspettava a quella curva per portarti a fare il tuo “Natale” nel giardino del cielo: fiore sbocciato a nuova vita. Non devi più contare i giorni, gli anni, sei nella vita a godere con Gesù che ti ha tolto da questa terra perchè il male non ti corrompesse.
Sei diventato, di colpo, strumento nelle mani di Dio per farci aprire gli occhi sul dono della vita, per chiederci come stiamo vivendo tutti, non solo i giovani, perchè nessuno è mai un “Arrivato”. Per usare espressioni terrene, ora tu ci guardi e ci commiseri per il nostro affannarci pe tante cose che ci sembrano importanti e tu ora vedi con altri occhi e vorresti dirci che non vale proprio la pena, ma che dobbiamo pensare un po’ più ai veri valori.
Già Gesù ce l’aveva detto “Non accumulate tesori in questo mondo….. accumulate tutte le nostre ricchezze in cielo…..perchè dove sono le vostre ricchezze là c’è anche il nostro cuore” (Mt 6,19-21).
Fabio, hai dovuto cedere alle insistenze di Francesco ed anche tu sei stato preso da Gesù per una missione di AMORE. La tua sofferenza che non avrà pace può essere un motivo di riformare l’amore nella tua famiglia e di grande solidarietà con quella di Francesco.
Non è facile, ma anche la tua sofferenza può essere seme di nuova vita. VIVI QUESTA TUA SITUAZIONE guardando avanti: hai una vita che ti aspetta, non sciuparla. Anche tu sei uno strumento nelle mani di Dio per aiutarci a crescere nella condivisione, nella solidarietà, nel farci prossimo.
Grazie, Signore, di averci visitati nel dolore: segno del tuo amore per la nostra comunità di fedeli, “popolo in cammino” che deve crescere e sentire la tua presenza in ogni avvenimento.
Padre Eugenio
