Pensieri frammentari

Non sono certo io ad avere la capacità e tanto meno l’autorità di dire qualcosa sul Consiglio Pastorale (a cui ho preso parte nell’incontro del 17/9/91): non sono presente a Jerago che raramente e quindi non conosco a fondo i problemi che vengono trattati e le varie implicanze che essi comportano.

Questi pensieri che ritengo di comunicare al lettore prendono spunto dal testo che Don Angelo aveva scelto perché i membri del Consiglio Pastorale potessero avere un momento di riflessione previa e quindi partecipare all’incontro con quei sentimenti suggeriti da San Paolo.

Ecco il testo dell’Apostolo:

“Fratelli, rivestitevi come eletti di Dio, Santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri.

Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione.

E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo e siate riconoscenti!

La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole e opere, tutto si compie nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di Lui grazie a Dio Padre”. (Colossesi 3,12-17)

  • E’ un invito impegnativo che domanda un autocontrollo non indifferente e soprattutto un amore grande.
  • E’ con l’addentrarsi della discussione, che ha toccato vari punti, con le immancabili digressioni che mi sono reso conto dell’attualità del messaggio Paolino anche in un  Consiglio Pastorale.
  • Tot capita tot sententiae – Tanti co, tanti crap – è normale e quando si è numerosi è molto difficile dare lo spazio a ciascuno per dire la sua. Succede che chi ha la facilità nel parlare, tolga, anche inconsciamente, la possibilità a colui che ha meno loquela o coraggio. La verità va sempre detta, certo, ma c’è modo e modo di dirla nel rispetto dell’altro perché forse è la “mia verità” e gli altri hanno la loro verità ed è proprio nel rispetto reciproco che si riesce a dialogare ed arrivare a conclusione costruttive per la Comunità Parrocchiale nel rispetto della verità. Non certo la difesa ad ogni costo della propria idea che permette di fare comunione.
  • Ruolo del Consiglio Pastorale, tra il resto, è di illuminare, consigliare, chi ha potere decisionale. Starà quindi, a chi di dovere, valutare quanto ascoltato e prendere le decisioni, che non potranno mai accontentare tutti, o, caso limite, nessuno, ma che dovranno essere accettate da tutti per un cammino unitario.
  • Parlare di carità e sforzarsi di viverla nella “banalità” del quotidiano non è fuori posto in questa società che trascura, dimentica, valori che non sono solo del cristiano, ma di ogni persona. Tutti siamo figli di Dio e si tratta di essere consapevoli e di assumere la responsabilità per esserlo il meno indegnamente possibile.
  • Lo Spirito Santo non è prerogativa esclusiva di nessuno; è quindi importante saper vedere i lati positivi anche in quelle persone che abbiamo classificato senza averne diritto.
  • E’ più importante che ciascuno faccia quel poco che può per vivere e quindi testimoniare la sua fede, che aspettare di veder cambiare la società. E’ la piccola misura di lievito che fa fermentare la farina.

Padre Eugenio

Lascia un commento