Pubblicato su Un popolo in cammino ottobre 1995
Quando entro nella nostra Chiesa sono cosciente di entrare in un luogo dove si radunano ragazzi, ragazze, giovani ed adolescenti, adulti che non sono perfetti, ma che sperano, pregano per diventare più uomini, più donne, che non si subiscono o peggio che non giustificano i loro difetti, ma si fanno aiutare a combatterli e a superarli.
Ma anche il Bar-Circolo giovanile è un luogo in cui entrano non per giustificare, non per difendere i difetti che qualche volta si ritengono “virtù”, ma correggerli, per combatterli.
Sono contento che un gruppo di giovani e di adulti si sia impegnato a rendere questo luogo “Ambiente Educativo” ad essere più veri e non falsi uomini e donne. A loro la mia fiducia e con loro vivo la speranza per tutti i giovani, adolescenti, adulti.
Ognuno ha, deve avere, la responsabilità educativa! Spero nella collaborazione di tutti. Per questo è stato scritto un regolamento al quale attenersi e da rispettare.
Diversamente non è il Circolo Giovanile che non ti accoglie e, ma sei tu, nella tua presunzione di non voler essere aiutato che ti estranei.
E’, inoltre, richiesta l’iscrizione e l’accettazione di una tessera con il versamento di lire 5.000 (cinquemila) perché non è un bar pubblico, ma una aggregazione di giovani e adulti con la finalità precisa “educativa” e per la responsabilità fiscale.
Richiamo perciò tutti a questa responsabilità. Riportiamo il regolamento.
Nel momento in cui ci si appresta a svolgere un lavoro comune e di pubblica utilità, è opportuno ricordare l’importanza del buon esempio da dare a tutti quelli che si incontreranno. Per questo occorrerà cercare di evitare, in ogni occasione e per quanto si sarà capaci, le maldicenze, i sospetti, le invidie e qualunque altro fattore di divisione, alimentando, semmai, la fiducia e la comprensione vicendevoli.
