Oratorio feriale

Fonte immagine: Facebook

Pubblicato su Un popolo in cammino – luglio-agosto 2005

Carissimi, 

ringrazio il Signore per la presenza attiva dei nostri ragazzi e ragazze e per l’aiuto della presenza degli adulti.

Ciò che vorrei comunicarvi è la nostra preoccupazione che questo dono  che fate del vostro tempo e della vostra vita diventi esperienza di maturazione e di riscoperta del significato grande della vostra vita.

Non è un dono a senso unico, cioè dell’attenzione ai bambini, ma anche un dono offerto a voi per la riscoperta e maturazione di voi stessi.

Infatti:

  • la carità è legge dell’essere e viene prima di ogni simpatia e di ogni commozione. Per noi l’unico atteggiamento concreto è l’attenzione alla persona, la considerazione delle persone, cioè l’amore.
  • L’andare agli altri liberamente, il condividere un po’ della loro vita ed il mettere in comune un po’ della nostra ci fa scoprire una cosa sublime e misteriosa (che si capisce facendo). E’ la scoperta del fatto che proprio perché li amiamo, non siamo noi a farli contenti e che neppure la più perfetta società, la ricchezza più ingente, la salute più di ferro, la bellezza più pura, la civiltà più educata li potrà mai fare contenti.

E’ un altro che li può fare contenti. Chi è la ragione di tutto?

Dio!

Allora Gesù non rimane più soltanto colui che mi annuncia la parola vera, che mi spiega la legge della mia realtà, non è più la luce della mia mente soltanto: io scopro che Cristo è il senso della mia vita.

Un giovane mi disse:

“ io continuo ad andare in caritativa perchè tutta la mia e la loro sofferenza hanno un senso”.

Ma Cristo è presente adesso: non “ è stato“ non “ è nato”, ma c’è, “nasce oggi”: è la Chiesa. La Chiesa è il Cristo presente adesso come Lui ha voluto.

La Chiesa è la Comunità di noi, proprio di noi, poveri ma attaccati a Lui.

Perciò la speranza ci sostiene; Dio stesso è tra noi, è presente tra noi.

E allora potrete dire con verità

“ continuo ad andare in Oratorio, ad essere con i ragazzi perché ci siete voi.”

Carissimi mi auguro che questo scritto vi serva per avere intelligenza sulla vostra vita, sul vostro servizio e la bellezza alla quale siamo stati chiamati.

Don Angelo

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