
Pubblicato su Un popolo in cammino – dicembre 2001
Carissimi,
vi ho riportato in questo numero del giornalino alcuni articoli con interventi di persone con matrice religiosa anche non cristiana perché possiamo comprendere che il problema non è “presenza dell’Islam o non presenza”, ma:
“salvezza della nostra fede in Cristo e fierezza della nostra
appartenenza alla Chiesa”
che a differenza d’ogni altra religioni richiede
“la nostra libera adesione non ad un libro, ma ad una persona, a Cristo
Gesù, non un imposizione, ma, dopo la comprensione, la nostra risposta libera”.
Quando siamo stati presentati dai nostri genitori per ricevere il Santo Battesimo, quando presentiamo i nostri figli alla Chiesa, perché abbiamo la possibilità di essere educati a Gesù, c’è stata richiesta la professione di fede:
“credi in Dio Padre onnipotente?
Credi in Gesù Cristo Suo unico figlio …
Credi nello Spirito Santo che è lo Spirito che ha animato la vita
umana di Cristo e che continua la Sua Opera nella Chiesa?
Ci è stato richiesto se crediamo in Dio Amore che intercorre tra il Padre e il Figlio, che quest’amore anima Cristo e anima la Sua Sposa, la Chiesa e perciò desideriamo che lo stesso Spirito animi la nostra vita ed animi la vita concreta dei nostri figli.
Abbiamo detto: “Ma questo è bello ed è il desiderio del nostro cuore e questo lo desideriamo anche per i nostri figli perché abbiano anche loro la gioia di amare donandosi gratuitamente.
Per questo il sacerdote ha detto e dice:
“ questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa e noi ci
Gloriamo di professarla in Cristo Gesù nostro Signore”.
Ma questa professione di fede non può rimanere
“intimistica”
“nascosta semplicemente e solo nel nostro animo e nel nostro pensiero”,
ha bisogno di essere espressa anche pubblicamente come non puoi
“vivere la tua umanità fatta di anima, ma anche di corpo”
Dicendo:
“io vivo nello spirito”
e perciò
“nascondo il mio corpo”, non mi presento in mezzo alla gente!
Carissimi, il nostro spirito anima il nostro corpo e perciò si esprime anche pubblicamente attraverso esso. Non puoi nasconderti!
Non puoi nasconderti neppure per
“ rispettare la libertà degli altri”.
Non puoi
“scomparire per rispettare la presenza degli altri”.
Devi essere te stesso dovunque ti chiama a vivere:
nella famiglia,
nella scuola,
nel lavoro,
nella società,
nella politica.
Nasconderti equivarrebbe ad annullarti!
Così non possiamo annullare noi stessi come fede in Gesù che ha donato tutto se stesso per dirci che ci ama.
Lui non si è nascosto quando ha accettato di morire in croce.
E’ morto pubblicamente in croce per dirci pubblicamente
“Fino a questo punto Amo!
Perciò : perché non devono esserci crocifissi nei luoghi pubblici?
Perché non pregare, il nostro Signore Gesù, dovunque ti trovi?
Non possiamo nasconderci per rispettare la libertà degli altri!
Equivale a un suicidio delle propria vita, del significato della propria vita.
Vi ho detto queste cose perché amo la vostra vita con la grandezza che Gesù vi ha dato.
Con affetto
Don Angelo
