Pubblicato su Un popolo in cammino – febbraio 1991
Carissimi,
non può sfuggirci la drammatica situazione che stiamo vivendo a livello internazionale: uno scatenarsi di rancori, di odio, di sopraffazioni.
Il cristiano non può essere indifferente di fronte a tanta tragedia.
In Gesù abbiamo imparato a riconoscere nel volto di ogni uomo un nostro fratello, nel volto di chi soffre il Signore è sulla croce.
Vi riporto le parole del Papa che si sente padre di ogni uomo e, come tale, soffre per le discordie dei propri figli:
“Mentre perdura l’uso della violenza con le sue drammatiche e dolorose conseguenze nella regione del Golfo e nei Paesi Baltici vi invito, cari fratelli e sorelle, alla preghiera ed al sacrificio incessante, affinchè il Signore ispiri a tutti sentimenti di pace e volontà di dialogo. Chiedo che vengano abbreviate tali sofferenze: penso soprattutto ai caduti, ai prigionieri di guerra e alle tante vittime civili”.
Dunque, carissimi, seguiamo le indicazioni che scaturiscono dal cuore di un Padre!
Preghiamo Gesù che attraverso l’intercessione di Maria riporti pace nei cuori e volontà di dialogo.
Sacrifichiamo anche il nostro orgoglio perché sia pace tra noi.
Con affetto
Don Angelo
