
“Poi a tutti Gesù diceva: – Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”- (Lc. 9,23)
La difficile prova dell’essere discepoli –
“ …. Poi rialzatosi dalla preghiera, andò dai suoi discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza” (Lc. 22,45)
“ Una sera, fissando Pietro, disse: – Anche questi era con Lui – . Ma egli negò dicendo: – Donna, non lo conosco – …. Allora il Signore, voltandosi, guardò Pietro …. E Pietro, uscito fuori, pianse amaramente” (Lc.22,56-57-61).
Signore, noi non siamo migliori dei tuoi
primi timidi, inaffidabili discepoli.
Ma tu hai voluto fidarti di loro e di noi:
ci hai chiamati alla tua amicizia,
ci hai rivelato i tuoi segreti
ci hai affidato la tua missione di essere tuoi
testimoni.
Noi allora ti chiediamo lacrime di pentimento per
la viltà che ci induce a vivere come se non ti
conoscessimo.
Noi ti chiediamo perdono poiché per tristezza,
o stanchezza o superficialità lasciamo cadere
propositi sinceri di pregare e di stare con te.
Noi ti chiediamo perdono ………………
Lo sguardo rivolto a Gesù ci rende consapevoli di quanto siamo distanti da lui.
Può essere utile proporsi un itinerario di conversione, in questo “tempo forte”
Che è la Quaresima ……e verificarlo quotidianamente.
Sulla via della croce, tra la folla –
“Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che viveva nella campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù” (Lc.23,26).
“Lo seguiva una gran fola di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui” (Lc.23,27).
“Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati” (Lc. 23,32).
Sulla via della croce c’è l’umanità intera,
ci siamo anche noi.
Siamo talvolta come il Cireneo: portiamo croci
che non sono nostre
e forse siamo già stanchi.
E tuttavia non ci tiriamo indietro perché ci
Hai persuaso che vale la pena d’alleviare la
Fatica altrui e ci dai la grazia di non restare
Indifferenti al tuo soffrire.
Donaci di non stancarci troppo presto,
di vivere in fraterna carità.
Siamo talvolta come loro che piangono più
per superficiale commozione del sentimento
che per il pentimento che decide a conversione.
Donaci il tuo spirito di consolazione e la
grazia di vivere secondo il tuo vangelo.
Siamo talvolta come malfattori e perdiamo la
stima di noi stessi e stentiamo a riconoscere
la tua presenza.
Donaci di confidare sempre nella tua misericordia
che non si stanca di aprirci le porte
della vita felice.
Don Angelo
