25 Aprile: ricordo della liberazione

Pubblicato su Un popolo in cammino – aprile 1988

Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, non deve, dunque, sorprendere che l’uomo aspiri ad essere come Dio, che aspiri persino ad essere Dio: a pensare ed a fare tutto ciò che egli, uomo, vuole.

Non deve stupire che tenda ad essere non solo libero, ma anche completamente indipendente ed autonomo.

Qui è un terribile dilemma che colpisce ogni uomo, ogni creatura, per il loro essere non dipendono da se stessi ma da un altro: dai genitori in prima istanza E IN ORIGINE DA Dio. Non siamo completamente autonomi: la nostra origine, la nostra fonte non e’ in noi stessi.

Questo, per essere nella verità, non possiamo che riconoscerlo:

Siamo creature prima di essere creatori.

Accecarci del contrario è orgoglio, radice di ogni peccato. Se insistiamo sulla nostra autonomia, se la affermiamo in modo assoluto, affermiamo la menzogna, perché l’autonomia assoluta dell’uomo non è verità. In arabo satana, “Baal Zebub”, è il signore della  menzogna.

Affermando in modo assoluta la nostra autonomia ci impoveriamo perché essendo nella non-verità non possiamo essere nell’amore e la verità, il bene ed il vero sono intercambiabili.

Allora che fare? E’ certo che volere la propria indipendenza è cosa lecita ed anche dignitosa. In sé non c’è niente di male a voler essere come Dio, anzi! Gesù stesso ci incita:

“Siate perfetti come perfetto è il Padre vostro che è nei cieli”.

La soluzione di Dio, dell’Amore, è semplice: si acquista la propria autonomia dandosi fiduciosamente all’amore.

AVERE FIDUCIA IN Dio è ragionevole e corrisponde esattamente alla nostra psicologia. Egli ci conosce meglio di quanto conosciamo noi stessi e ci ama più di quanto amiamo noi stessi. Possiamo, perciò, in tutta saggezza avere fiducia in Lui.

Egli vuole la nostra pienezza, il nostro sviluppo completo, e quindi anche la nostra libertà. Il Dio di Gesù Cristo non è, anche Lui, in un certo senso, un Dio onnipotente nel senso assoluto: NON PUO’ CHE AMARE!

La nostra sottomissione libera nel rapporto di amore è la rivendicazione e l’affermazione del nostro desiderio di autonomia.

La dominazione di sé, la dipendenza nell’amore, nutrono, liberano, vivificano.

Un’altra parola per questa sottomissione nell’amore è “OBBEDIENZA”

E’ difficile cogliere questo modo di realizzare la nostra libertà o liberazione. E’ certo che il modo corrente di vivere la liberà è schiavitù della propria istintività, insofferenza nei rapporti umani, profonda solitudine e incapacità di vivere.

S.Tommaso definisce la libertà “capacità dell’uomo di aderire al vero” cioè capacità dell’uomo di aderire a Dio.

In questo atteggiamento di cuore anche i tragici eventi che hanno preceduto quel 25 aprile ’45 possono contribuire alla crescita della nostra capacità di amare, ma se non tenessimo conto del vero significato di libertà, del quale la Chiesa perennemente ci fa memoria, il prezzo di vite umane, dolori, sacrificio pagato per la “liberazione” sarebbe vanificato.

 

Don Angelo

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