
E’ difficile incontrare nel mondo la speranza: una vita che non si arrende, che vuole continuare ad essere vita. Questa festa, con la resurrezione di Gesù è la sua Ascensione al cielo, ridona la speranza all’uomo, il cui destino è Dio, il cui destino non è più la morte, ma la Vita.
Maria, gloriosa nel cielo, continua a compiere la sua missione materna.
Continua ad essere la Madre di Cristo e la Madre nostra, continua ad essere la Madre di tutta la Chiesa, che ha in Lei il prototipo della Sua Maternità.
Maria e la Chiesa sono templi vivi, santuari e strumenti per mezzo dei quali si manifesta lo Spirito Santo.
Maria e la Chiesa generano, in modo verginale, lo stesso Salvatore:
Maria dà la vita nel suo seno;
la Chiesa dà la vita nell’acqua battesimale, nei sacramenti e nell’annuncio della parola,
generandola nei cuori dei fedeli.
La Chiesa crede che la Vergine santissima, assunta in cielo, sta vicino a Gesù sempre vivo per intercedere per noi e che, alla mediazione del figlio, si unisce l’incessante supplica della Madre a favore degli uomini, suoi figli.
Dopo essere stata vicino alla croce di Gesù in modo speciale, il suo ruolo di corredentrice non cessò con la Sua glorificazione. Infatti la Pentecoste ci parla della presenza di Maria nella Chiesa che stava per nascere. Una presenza orante ed apostolica che continua ancora oggi.
E’ stata la prima a seguire “Cristo Primogenito tra molti fratelli”.
Elevata in corpo ed anima al cielo, è la prima ad ereditare pienamente la gloria. E questa glorificazione di Maria è la conferma delle speranze di ciascun membro della Chiesa: “ci ha resuscitato con Lui (Cristo) e ci ha fatti sedere in cielo con Lui”. (Ef.2,6).
L’Assunzione di Maria al cielo manifesta il definitivo futuro che Cristo ha preparato per noi, i redenti.
Carissimi, ognuno di noi deve guardare la propria vita, la propria storia, con gli occhi di Maria.
S. Ambrogio si esprimeva così: “Sia in ciascuno l’anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria ad esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la Madre di Cristo, secondo la Fede tutte le anime generano Cristo: ognuna infatti, accoglie in sé il Verbo di Dio”.
Non dovremmo, allora, ripetere anche noi con Maria: “Grandi cose ha fatto in me”? Ciò che ha fatto in Lei lo ha fatto per noi, lo ha fatto, quindi, anche a noi. Di noi ha fatto e fa dei figli di Dio e degli eredi del cielo.
Le parole di Maria ci danno una nuova visuale della vita. Visuale di una fede perseverante e coerente; fede che è luce della vita quotidiana, di quei giorni alle volte tranquilli, ma spesso tempestosi e difficili.
Fede che rischiara le tenebre della morte di ciascuno di noi.
Questo sguardo sulla vita e sulla morte sia il frutto della festa dell’ Assunzione.
Don Angelo
