
Da Un popolo in cammino – marzo 1990
Ave Maria!
Pronuncio con grande amore e rispetto queste parole,
così semplici e pur tanti meravigliose.
Nessuno mai potrà porgerti un saluto più splendido
di quello che già ti rivolse un giorno
l’arcangelo Gabriele, nel momento dell’Annunciazione.
Ave Maria, gratia plena, dominus tecum.
Ripeto queste parole che, nel mondo intero, tanti
cuori custodiscano e tante labbra pronunciano.
Noi, qui presenti, le ripetiamo insieme, consapevoli
che si tratta delle parole, precisamente, con le
quali Dio stesso, per tramite del suo
messaggero, ha salutato te, la Donna promessa
dell’Eden, scelta fin dall’eternità per essere la
Madre del Verbo, Madre della divina Sapienza,
Madre del Figlio di Dio.
Salve, Madre di Dio!
Tuo figlio, Gesù Cristo, è nostro Redentore e
Signore. E’ nostro Maestro. Tutti noi, qui riuniti,
siamo suoi discepoli. Siamo i successori degli
apostoli, di coloro ai quali il Signore ha ingiunto:
“Andate, dunque, e ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare
tutto ciò che vi ho comandato.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla
fine del mondo” (Mt.28,19-20)
(Giovanni Paolo II°, omelia
Ns. Signore di Guadalupe, 27 Gennaio 1979)
Don Angelo