S. Teresa di Gesù Bambino – ( terza parte )

fonte: santodelgiorno.it

La martire  ( 9- 6-1895   30-7-1897 )

 

A partire dal 9 Giugno ‘95 Teresa pone al centro Dio e nello stesso tempo l’uomo.

Poiché, per amare Dio come Lui vuole, occorre amare questo amore infinito con il suo proprio amore, la nuova vittima (Teresa) si abbandona in modo così totale a questo Amore misericordioso che ella intende, ormai, convincere gli uomini con la sua vita e la sua morte, che Dio è amore e misericordia. Di conseguenza sarebbe impossibile interpretare correttamente il senso dei ventisette mesi che le restano da vivere, e misurare la portata, se ci si accontentasse di descrivere i diversi elementi senza riferirli a questa decisione suprema, definitiva.

 

E’ importante considerare questo periodo in maniera unitaria se si vuole comprendere il profondo significato soprannaturale.

Ebbene, al momento dell’offerta fino all’ultimo respiro, la vita di Teresa si svolge secondo direzioni contraddittorie che costituiscono il motivo del suo martirio:

Consacrata all’amore misericordioso, ella si vede trattata non meno crudelmente 

che se si fosse offerta alla giustizia. Ma non per questo cessa di perseverare nella

 sua offerta. Soltanto portando in piena luce questo drammatico stato d’animo,

si può capire di quale profonda verità Suor Teresa di Gesù Bambino e del 

Santo Volto ne sia testimone inconfondibile.

 

Prima risposta del Signore  ( 9.6.1885 – 2.4.1886 )

 

Durante dieci mesi, l’anima di Teresa, inondata di “oceani di  grazie” conosce una gioia, una felicità grandissima. Il 15 Ottobre 1895 Madre Agnese di Gesù aumenta ancora tale felicità affidandole un “fratello spirituale”, il reverendo Maurizio Belliere, che diventerà, poi, padre Bianco.

Nella notte tra il  giovedì e il venerdì santo (2-3 Aprile 1896) una prima emotisi le fa sperare di entrare assai presto in cielo. Tutto questo è coerente, soddisfacente, rasserenante. Questa è l’atmosfera, il sentimento che regna, come apprendiamo dal manoscritto consegnato a Madre Teresa di Gesù il 20 Febbraio 1896 “Storie di un’anima”.

 

La notte del nulla  (Aprile 1896- 30 Settembre 1897)

 

Improvvisamente “nei giorni così gioiosi del tempo pasquale” tutto questo periodo di serenità e di gioia scompare.

Il cielo non si apre più: si annulla. “Le tenebre più spesse” invadono l’anima della “felice vittima”.

“Il pensiero del cielo, così dolce per lei, non è che agone di lotta e di tormento”.

Ella non sente altro che la voce dei peccatori che le dicono che è ridicola, e che promettono a lei, dopo queste tenebre, “una notte più grande, la notte del nulla”.

Questa dura lotta per la propria fede e per la propria speranza durerà fino al ultimo giorno.

 

La tavola dei peccatori  (Aprile 1896- Settembre 1987)

 

Tuttavia la fede e la carità della martire trionfano. Impara, proprio per questa esperienza, la sincerità delle “persone che non hanno la fede”.

Allora Teresa acconsente di sedersi alla loro tavola per ottenere “che tutti loro che non sono illuminati dalla luminosa fiaccola della fede la vedano, infine risplendere”.

Moltiplicando gli atti di fede, ella afferma che ciò che “vuole credere” e, “malgrado questa prova che le toglie ogni gioia e ogni godimento” può, “tuttavia esclamare: Signore, mi riempi di gioia per tutto quello che fai”.

 

L’ attrazione spirituale  (1896-1897)

 

Siccome in questo cambiamento che la mette sulla croce, ella trova un nuovo motivo di riconoscenza, non abbandona le sue precedenti prospettive. Il 30 Maggio 1896, riceve, per obbedienza, un altro fratello spirituale, il padre Adolfo Roulland, delle missioni estere, che partirà il 2 Agosto per la Cina. Per aiutarla ad assumere tutte queste responsabilità, una nuova grazia Eucaristica viene presto a rivelare la legge dell’attrazione spirituale. Più un’anima è unita a Dio, meno essa deve preoccuparsi della sua azione apostolica.

“Incandescente d’amore”, essa non deve fare altro che dire a Gesù: “Attraetemi” e “Tutte le anime che essa ama sono trascinate dietro di lei”. Nessuna meraviglia per questo: “è una conseguenza naturale” della sua attrazione verso Gesù.


Don Angelo

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