Via Crucis- Quaresima 1988 – 13.  GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE

dipinto e foto di Gianfranco Battistella

Pres.:  Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Lett.: Non poteva essere un’operazione facile! Perché i familiari la potessero compiere occorreva un permesso. Non è possibile seppellire un morto e per di più un condannato senza tutti i permessi legali.

E’ un atto legale, bisogna seguire la legge …. Poco la pietà, poco il silenzio di fronte al dolore!

A questo ci pensa Giuseppe di Arimatea, consigliere onorato e discepolo di Gesù.

La morte vince la paura. Ora che il Signore è morto, i nemici possono dimostrarsi generosi, audaci gli amici.

“E preso ardire si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù. E Pilato donò il corpo a Giuseppe.

Lui, Giuseppe, era una persona buona, più portato a “lasciar correre”, illudendosi che dopo un breve sfogo le tensioni sarebbero ritornate normali. Al fondo, pensava “non c’è un po’ di esagerazione nel modo di parlare e di fare del maestro verso i farisei?”.

Invece accade quello che sempre accade quando si assumono questi atteggiamenti: si permettono le più grandi ingiustizie per la trascuratezza dei buoni. Sembra che la cattiveria e l’odio crescano, invece non è cresciuto il male, è diminuito il bene.

Ora Gesù viene deposto fra le braccia della Madonna. Un nuovo Natale che porta un nome adorabile: la Pietà. Gesù è restituito coronato di spine, il cuore squarciato, mani e piedi forati.

La Madonna sa che quello strazio è per la salvezza del mondo, ma il dolore rimane. Rimane come richiamo a tutti coloro che rendono necessari certi sacrifici per colmare i vuoti spaventosi degli egoismi privati o pubblici. Povera Mamma! Eppure non tutte le mamme possono riavere fra le braccia un corpo, sia pure straziato, come non tutte le mamme possono avere la certezza che i loro figli siano morti per la giustizia e per la verità.

E ora guardiamoci dentro: una croce senza Cristo! Chi può dire quanto pesa? La croce è sopportabile perché sopra c’è lui crocifisso. Egli placa la mia ripugnanza a soffrire, dama le mie ribellioni, fa l’unità fra me e la croce. Senza Gesù la croce, più che lo “scandalo”, è il documento della mia schiavitù, della mia disperazione. Se coloro che pretendono di far camminare gli uomini sotto la croce da cui fu staccato Gesù conoscessero il delitto che commettono!

Una croce senza Gesù è una croce a disposizione. Occorre che qualcuno vi salvi, che vi si lasci inchiodare, perché un uomo può rimanere solo, una croce no. Ogni volta che uno si schioda dalla propria croce, obbliga un altro a salvarmi!

Pres.: Perché la croce, con tutto il suo mistero, possa essere la risposta alla domanda fatta da Dio dall’uomo, preghiamo.

Tutti:  Signore, donaci la tua luce!

Pres.: Perché la Chiesa porti con Cristo la croce, attraverso le generazioni, rendendole   testimonianza, preghiamo.

Tutti: Signore, donaci la tua luce!

Pres.: Perché le comunità cristiane maturino e crescano nel mistero della croce di Cristo, preghiamo.

Tutti: Signore, donaci la tua luce!

Tutti: O Maria vergine santa

non lasciarmi indifferente

fa ch’io pianga insieme a te.

Santa Madre del Signore

Le sue piaghe dolorose

Segna tu dentro di noi.



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