Pentecoste

Fonte immagine: ilgiardinodeiricordi.com

La parola stessa con cui la Scrittura indica lo Spirito Santo, indirizza la nostra meditazione a comprendere chi Egli sia: la parola “Spirito” porta in sé la radice comune alla parola “respiro”, sia in italiano che nella lingua ebraica e greca. Lo Spirito Santo è, dunque, in certo modo, il respiro di Dio. Come per ogni vivente il respiro è il segno della vita, affermare che lo Spirito Santo è il respiro di dio, significa che è, in certo modo, la Sua stessa vita.
Il dono dello Spirito Santo che si celebra in questa festività è, dunque, il dono che Dio ci fa del Suo stesso respiro, della Sua stessa vita.
Egli, che ci ha uniti a Lui nel Corpo del Suo Figlio Gesù unendoci alla Sua Chiesa, anima questo corpo con il Suo respiro.
Come dicevano i Padre della Chiesa, lo spirito Santo svolge nella Chiesa, Corpo di Cristo, un ruolo simile a quello dell’anima, principio di vita nel corpo di ogni vivente.
Questo significa che noi possiamo sentirci pervasi e animati dalla Sua stessa vita. Ormai nulla può farci paura perché in noi scorre il suo stesso soffio vitale. Nella Pasqua il Signore ha veramente portato la nostra umanità ad una condizione nuova e splendida, perché vincendo la nostra debolezza e la nostra morte, ha donato alla nostra carne di respirare Dio, di essere animata dall’ Amore.


Don Angelo

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