
Il Signore Gesù, prima di lasciare i suoi discepoli, rivolgendosi al Padre, ha detto.
“Ti prego, Padre: siamo una cosa sola perché il mondo creda che Tu mi hai mandato!”
Siamo, ormai, abituati a sentire le “prime Comunioni” come un gesto della comunità! Siamo abituati a sentire la Cresima come il dono fatto da Dio attraverso Cristo, attraverso la Chiesa, dello Spirito Santo ai nostri ragazzi e ragazze a favore della crescita di tutta la Comunità cristiana. Dio, in Cristo, rende altri fratelli e li conferma testimoni del Suo Amore, della Sua regalità, del Suo Sacerdozio, cioè della Sua capacità di trasformare, di trasfigurare, di rendere ogni cosa espressione del Suo Amore, della Sua attenzione di Padre, di rendere i nostri figli umanità capace di vivere nella Sua misericordia, di essere anticipo nel tempo e nel nostro paese di ciò che dovrebbe essere tutti gli uomini e donne che vivono nell’Amore a Dio e perciò ai propri fratelli.
Ma queste sono le tappe che un bambino raggiunge partendo da un gesto fondamentale: il suo innesto attraverso il Battesimo, nella vita di Cristo, cioè nella vita della Chiesa che è fatta da noi per imparare attraverso noi a vivere come Gesù nell’Amore a Dio Padre e nella carità ai propri fratelli.
E’ una grande responsabilità che tutti assieme ci assumiamo nei confronti del battezzato! Convertirci alla Carità di Gesù perché guardando a noi possiamo imparare che vivendo nella Chiesa si ha la gioia di Amare!
E’ perciò, un gesto squisitamente comunitario!
E che dire di chi decide di essere, per sempre, attraverso il matrimonio, segno, sacramento della compagnia di Dio nella vita, della Sua attenzione, della Sua fedeltà?
Tutta la Comunità dovrebbe essere nella gioia!
Invece questi sacramenti sono vissuti individualmente, al massimo interessano solo la stretta cerchia di parenti e degli amici!
Possiamo dire: ma la Santa Messa domenicale diventa troppo lunga!
Saremo attenti a correggerci in questo, ma come, per questo, rinunciare alla crescita della nostra corresponsabilità e della nostra gioia di essere, in Cristo, e con Lui ,un corpo solo?
Vi abbraccio con affetto
Vostro Don Angelo