Via Crucis – Quaresima 1988 – 5 GESU’ E’ AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE

dipinto e foto di Gianfranco Battistella

Pres.: Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Lett.: L’incontro con sua Madre, l’ha quasi disfatto. I carnefici si avvedono che Gesù non può continuare. Maria ha parlato a quei cuori e li ha resi meno di pietra, come anche oggi rende  i nostri cuori duri più inclini alla pietà.

“Bisogna aiutare Gesù, bisogna aiutare il povero!”

Qualcuno lo aiuti, gli vada incontro!”

“A chi tocca?”

Per quanto l’egoismo chiuda i nostri cuori, riusciamo a capire che oltre certi limiti di durezza, nel nostro stesso interesse, non si può andare. Se Gesù morisse lungo la strada, la procedura, il copione di come invece debbono svolgersi gli avvenimenti, rimarrebbero stravolti e si perderebbero le tangenti, i propri interessi, la propria mancia. La mancia, la tangente, è il frutto di una impresa portata a termine secondo il gusto di chi detiene il potere.

Vediamo di trovare qualcuno che lo aiuti ad andare fino in fondo, obblighiamolo!

La spontaneità generosa è finita da un pezzo!

“Passava di là tornando dai campi un certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e Ruffo, e lo costrinsero a portare la croce”.

Un uomo stanco: ha lavorato tutta la giornata …….. facciamolo lavorare ancora …. 

I soldati devono aver compilato un verbale di requisizione, probabilmente hanno indicato anche il compenso dovuto! La procedura deve essere sempre osservata meticolosamente. Perisca il mondo, ma si salvi la legalità. Ma S. Marco non deve aver appreso tutti questi particolari dai documenti ufficiali, ma dalla memoria riconoscente di S. Pietro e degli apostoli. Nessuno si era offerto per Gesù: anche Pietro, diventato “pietra” era fuggito o seguiva da lontano. Aveva paura di seguire Gesù sulla croce.

Ecco, allora, un altro Simone, un povero venuto da Cirene, prestare le proprie spalle a Gesù al posto di Simon Pietro, colui che è stato scelto dal Maestro.

Certi nostri peccati, certi nostri errori, debolezze, falle, la Provvidenza li ripara con il Cuore dell’Ultimo, perché questa è la verità: “Gli ultimi saranno i primi” anche se “Soffrire per Gesù, soffrire per la Chiesa” è gloria riservata a tutti. Pietro, cioè la Chiesa, ha conservato gelosamente il nome di questo discepolo che ha servito il Maestro quando nessuno lo ha fatto. Così questo episodio è giunto sino a noi: gli annali della carità vincono in durata e splendore gli annali della gloria!

Pres.: Ad ogni malato, ad ogni uomo inchinato sul letto d’ospedale,  ad ogni uomo che in qualche modo si incontra con la croce.

Tutti: Sii vicino, Signore!

Pres.: A chi non capisce che attraverso la croce di Cristo, ogni croce posta sulle spalle dell’uomo diventa segno di salvezza. 

Tutti: Sii vicino, Signore!

Pres.: A chi è nella sofferenza, perché non si perda di coraggio ma possa, con la preghiera e il sacrificio, sollevare gli altri.

Tutti: Sii vicino, Signore!

Tutti: E’ il peccata universale

che hai sofferto nel tuo cuore

nei tormenti di Gesù.

Santa Madre del Signore

le sue piaghe dolorose

segna tu dentro di noi.



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