
Pubblicato su Un Popolo in cammino – Maggio 1989
Di fronte ai nostri ragazzi e ragazze che si preparano a ricevere la Cresima o Confermazione, è interrogata la nostra vita.
Non si può essere di fronte ad una scelta dei nostri ragazzi in modo impersonale, come se fosse un gesto che interroga solo loro e non provoca la nostra vita!
Sono io, sei tu, è tutta la nostra Chiesa che è interrogata.
Di fronte a questo avvenimento il nostro sguardo si volge a Maria, immagine perfetta della Chiesa. In lei infatti contempliamo la creatura del cuore nuovo, la donna attenta e premurosa, la discepola che sa ascoltare e pregare incessantemente, la Vergine del sacrificio silenzioso.
Maria è la creatura dal cuore nuovo annunciata dai profeti. Dio l’aveva promesso: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ez. 36,26).
La vicenda storica di Maria, a partire dall’immacolato concepimento, si svolge tutta all’ombra dello Spirito: ma soprattutto nell’annunciazione riceve quel “cuore nuovo” che la rende docile a Dio, capace di accogliere il suo progetto di salvezza e di corrispondervi con assoluta fedeltà per tutta la vita.
E’ la “ Vergine fedele”: colei che compendia l’antico Israele e prefigura la Chiesa, sposata a Dio per sempre, nella fedeltà e nell’amore (Os. 2,21-22).
Maria è la donna attenta e premurosa di fronte alle necessità spirituali e materiali dei fratelli. Il Vangelo ne evidenzia la sollecitudine verso l’anziana Elisabetta, il discreto intervento alle nozze di Cana per la gioia dei due giovani sposi, l’accoglienza materna di Giovanni ai piedi della croce ed in Lui l’accoglienza di tutti i redenti. Siamo certi che ella, dal cielo, è accanto ai nostri cresimandi e a tutti noi.
Maria, inoltre, è la discepola che ha incarnato il Vangelo fino al sacrificio ed al martirio della “spada incruenta” che Simone le aveva predetto nel Tempio, congiungendo la sua sorte al sacrificio cruento del Figlio.
Di fronte alla proposta sconcertante di Dio, ella non dubitò di ripetere ogni giorno il “Sì” gioioso della Pasqua, per sé e per tutto il genere umano.
Siamo, noi, questa presenza materna, premurosa, questo “cuore nuovo” attento ai bisogni dei nostri fratelli perché i nostri bambini possano vedere attuata ed imparare, attraverso la nostra vita, attraverso la vita della nostra Chiesa, l’opera trasformante dello Spirito Santo come in Maria?
Preghiamo con i nostri ragazzi perché Gesù, attraverso Maria, trasformi, innanzitutto, il nostro cuore.
Con affetto
Don Angelo