Diventiamo ogni giorno sempre più “Figli liberi”

fonte immagine: parrocchiasangiorgio.it

Pubblicato su Un popolo in cammino – maggio 1998

Vi sono momenti in cui la tentazione del lamento è alle tue porte. Non è un lamento che nasce da un’ingratitudine delle persone, ma dalle “cose da fare” che rischiano di strapparti il cuore con cui lavori.

Se il cuore, se l’anima con cui fai le cose non sono il cuore e l’anima di Cristo, di un innamorato della vita dell’uomo, della sua grandezza, inevitabilmente gli impegni ti schiacciano, ti pesano e ti dominano. Non ti senti più padrone, dominatore della realtà e degli avvenimenti, ma schiavo di essi.

E l’uomo, fatto per essere libero, si ribella o subisce vivendo da servo e non da figlio.

 

E’ importante che ogni giorno ci lasciamo forgiare il cuore e l’anima dall’amore di Cristo!

 

Uno dei segni più grandi per vedere se sei figlio libero è la gratitudine che nasce dalla consapevolezza che tutto ti è donato e ti stupisce. E’ lo stupore di un bambino di fronte al gesto di attenzione di un padre e di una madre.

 

Come non stupirsi di fronte all’entusiasmo con cui si è iniziata la ristrutturazione del corridoio che dalla sacrestia corre dietro l’abside della chiesa da parte di alcuni pensionati? Tu vedi come tutto il corpo è animato da un amore grande, che gli occhi esprimono la gioia nel servire una madre, la Chiesa ……  Tutto in loro è giovane!

E come non accorgerti dell’attenzione ai mobili antichi che si trovano in sacrestia e in coro da parte di Giovanni, Pierino, Francesco. Si sta cercando di mantenerli, di pulirli, di rendere loro la bellezza e lo splendore. C’è chi ha donato il tavolino per mettere la bacinella del battesimo sull’altare, chi lavora costantemente perché il giornalino sia sempre più educativo a Cristo ed alla Chiesa, chi segue giornalmente la preparazione della liturgia, ci sono i chierichetti che servono con dignità il nostro radunarci come popolo di Dio …… chi distribuisce la buona stampa, chi raccoglie le offerte con tanta umiltà ma altrettanta amorevolezza.

 

Tutto è a gloria di Dio Padre, tutto è espressione del Suo amore, tutto, così, è libertà dei figli che, sentendosi amati, amano. Ora siamo di fronte alla necessità di assumerci anche una corresponsabilità nella conduzione dell’Oratorio e del bar. Io sono certo che sarà motivo di crescita nella vita di Comunione, cioè di condivisione nell’amore!

Don Angelo

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