“VISITARE GLI INFERMI” – E’ una delle sette Opere di Misericordia Corporale di cui ne fa testo il sempre valido Catechismo di S. Pio X.
Don Angelo ha fatto tutta una sua esortazione impostando ed organizzando l’assistenza spirituale ai parrocchiani bisognosi e tutti constatiamo come questo impegno lo assolva nel modo migliore, non limitandosi agli infermi, ma estendendo il suo raggio d’azione a tutti gli anziani desiderosi della sua presenza.
L’affrettarsi presso gli ospedali e nelle singole abitazioni, appena ne viene informato, è ritenuto da don Angelo uno dei suoi impegni preminenti. E tutti, parenti e conoscenti, constatano di presenza l’attesa, l’accoglienza, il sollievo e la gratitudine degli interessati nel ricevere il conforto dal sorriso schietto del Sacerdote, che portando la benedizione di Dio partecipa lui pure all’ansia, alla speranza e talvolta, purtroppo, alla dolorosa rassegnazione.
Tutto questo per quanto riguarda la parte sacerdotale, ma l’esortazione catechistica (sempre valida anche nel….marasma attuale) di “Visitare gli infermi” non è cosa riservata al clero, ma si rivolge soprattutto a noi cristiani: è un invito pressante che dobbiamo considerare come dovere sacrosanto. Questa, cari jeraghesi, è scuola di vita, questa è la vera solidarietà comunitaria, questo è l’impegno sociale dal quale non dobbiamo assentarci, non ci sono scuse che giustifichino il sottrarsi a quello che viene proclamato DOVERE CRISTIANO.
Tutto questo mi è parso doveroso scrivere di primo acchito (Rispondendo all’invito di don Angelo), esortando nuovamente i membri della Comunità di S. Giorgio ad una applicazione praticissima delle disposizioni della Chiesa.
Quidam