
Pubblicato su Un popolo in cammino – febbraio 1993
Dopo aver proseguito per più di due anni l’inchiesta sui fatti di Lourdes, la commissione episcopale comunicava a Mons. Laurences il risultato del paziente e minuzioso lavoro. Sì, la voce del popolo era, questa volta, la voce di Dio. Le migliaia di pellegrini venuti a inginocchiarsi a Massabielle dal febbraio 1858 non si illudevano: la Signora delle grotta era proprio la Madonna.
Prima di dare carattere ufficiale ai risultati dell’inchiesta, Mons. Laurence volle presiedere in persona alla seduta conclusiva. Questa ebbe luogo nella sacrestia di Lourdes alla presenza degli stessi componenti di altre adunanze.
Davanti ad una assemblea così imponente, Bernadette si presentò con l’usuale semplicità, con il capo coperto dallo scialletto, con i soliti zoccoletti ai piedi. Tuttavia in quest’ora così particolarmente solenne, cosciente della propria missione, parlò con un senso commovente della propria missione. Parlò con un senso di commovente autorità.
Quando ripetendo: “Io sono l’Immacolata Concezione” abbassò e ricongiunse le mani ed alzò gli occhi al cielo, parve circondata da una grazia così celestiale che il vecchio vescovo, affascinato, ebbe un fremito. Due grosse lacrime le corsero giù per le guance. E mentre Bernadette si ritirava, profondamente commosso, non ha potuto trattenersi dall’esclamare: “Avete dunque visto che fanciulla?”
Discussa ormai la causa, non restava che proclamare la verità.
Il sabato 18 gennaio 1862, festa della Cattedra di S. Pietro a Roma, Mons. Laurence firmava il Decreto che cercava il giudizio sulla apparizione avvenuta alla grotta di Lourdes.
In questo magnifico documento, frutto di una lunga meditazione, dopo aver dimostrato che le manifestazioni del soprannaturale, lontani dall’ essere esclusive dei primi secoli del cristianesimo, si sono perpetuate di tempo in tempo, come attesta la storia, a gloria della religione ed ad edificazione dei fedeli: dopo aver sunteggiato le visioni di Bernadette –“ciò che vi è di più umile a giudizio del mondo, una fanciulla di 14 anni, nata a Lourdes da famiglia povera”- il vescovo di Tarbes, passando alla serena discussione dei fatti, riporta ad una ad una le conclusioni della commissione d’inchiesta e della autorità della scienza per concludere: “Noi siamo rimasti convinti che l’apparizione è soprannaturale e divina … La nostra convinzione si basa sulla testimonianza di Bernadette, ma soprattutto sui fatti accaduti e che non possono essere spiegati che per un intervento divino …”
La testimonianza di Bernadette, già importante per se stessa, attinge una forza tutta nuova, diremo anzi, il suo compimento, dai fatti meravigliosi che si sono compiuti dopo la prima apparizione. Se l’albero si deve giudicare dai frutti, possiamo dire che l’apparizione raccontata dalla giovane ragazza è soprannaturale e divina, perché ha prodotto effetti soprannaturali e divini. Conversioni, meraviglie della grazia: guarigioni straordinarie ed istantanee, definitive, ottenute con l’uso dell’acqua priva di ogni qualità naturale. Queste guarigioni da quale potenza possono essere state prodotte? La scienza, consultata a questo proposito, ha risposto negativamente. Queste guarigioni sono, dunque opera di Dio. Ora, esse si ricollegano all’ Apparizione: è Lei che ha ispirato la fiducia degli ammalati. Vi è, dunque, un intimo legame tra le guarigioni e l’Apparizione: l’Apparizione è divina, poiché le guarigioni portano un sigillo divino. Ma ciò che viene da Dio è verità! Per conseguenza l’Apparizione che si dice l’Immacolata Concezione, quella che Bernadette ha visto ed udito, è la Santissima Vergine.
Possiamo, dunque, tranquillamente scrivere: qui c’entra la mano di Dio …!
Abitanti della città di Lourdes esultate! La Madonna si degna di volgere su di voi i suoi sguardi misericordiosi. Ella vuole che accanto alla vostra città Le si elevi un santuario da cui spargere i suoi benefici …
E voi tutti, amatissimi diocesani, aprite i vostri cuori alla speranza: incomincia per voi un’era nuova di grazie … Nelle vostre preghiere e nei vostri cantici unirete, ormai, il nome di Nostra Signora di Lourdes ai nomi benedetti di Nostra Signora di Garaison, di Poehlaun, di Héas e di Piétat …
Infine le clausole tanto attese:
- Giudichiamo l’Immacolata che Maria Madre di Dio è realmente apparsa a Bernadette l’ 11 febbraio 1858 e nei giorni seguenti in numero di diciotto volte nella grotta di Massabielle, alla periferia di Lourdes; che questa apparizione riveste tutti i caratteri della verità e che i fedeli possono con tranquillità prestarvi fede. Sottomettiamo umilmente il nostro giudizio al giudizio del Sovrano Pontefice al quale incombe e spetta il governo della Chiesa Universale.
- Autorizziamo nella nostra diocesi il culto di Nostra Signora di Lourdes.
- Per conformarci alla volontà della Santa Vergine, espressa più volte durante le apparizioni, ci proponiamo di edificare un santuario sul terreno della Grotta che è diventata proprietà del Vescovo di Tarbes.
Prime realizzazioni del messaggio
Così sembrava concludersi la missione di Bernadette come veggente, testimone e messaggera di Maria Immacolata. Il capo della diocesi ha fatto di più che proclamare la propria fede nella realtà delle diciotto apparizioni: ciò che la fanciulla aveva domandato “ai preti” per incarico della “Signora”, il vescovo di Tarbes l’ha accordato assumendosi l’incarico, poiché autorizzato il culto di Nostra Signora di Lourdes, il popolo cristiano al canto grave e gioiosa degli inni potrà andare in processione verso Massabielle, resa ormai sacra, dove ben presto sorga quella “cappella” alla quale la Vergine tanto teneva.
Notiamo che la Chiesa ha sempre avuta una grande prudenza nei confronti delle apparizioni della Madonna. Solo ad essa, a questa prudenza ci affidiamo. Non ci affidiamo all’istintività od alla Buona Fede personale, ma alla fede della Chiesa.
Perciò grazie a Maria, ma grazie anche alla prudenza della Chiesa che, facendoci passare anche attraverso le prove e le sofferenze attiva la nostra fede e la rende più vera.
Con affetto
Don Angelo